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IEA PVPS Task 15 project aims to create an enabling framework to accelerate the penetration of BIPV products in the global market of renewables.
Operazione co-finanziata dall’Unione europea, Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, dallo Stato Italiano, dalla Confederazione elvetica e dai Cantoni nell’ambito del Programma di Cooperazione Interreg V-A Italia-Svizzera
II Novartis Pavillon é una struttura di pianta circolare che ospita un centro di istruzione e informazione dove presentare in modo innovativo l'azienda. È un'architettura flessibile per eventi e mostre che, grazie ad una facciata tecnologica, diventa essa stessa un contenuto comunicativo, mettendo in scena i valori aziendali e l'impegno nella divulgazione scientifica. Una membrana multimediale riveste la parte superiore del padiglione, tecnologicamente predisposta per comunicare immagini significative. AMDL CIRCLE ha intrapreso una serie di studi di progettazione parametrica per definire la geometria e l'immagine grafica della facciata, che è stata in seguito ingegnerizzata da iart. Si tratta di un sistema energetico sostenibile: una struttura a rete in maglia diagonale, posta a 50 cm dalla copertura in metallo, integra moduli fotovoltaici di nuova generazione bifacciali e una griglia di luci a LED. II sistema si autoalimenta e fornisce un enorme schermo continuo e dinamico, dove integrare installazioni luminose ispirate alle forme e ai colori delle cellule e delle molecole, oltre ai temi della sostenibilità e della convergenza tra arte e scienza.
Il progetto integra completamente l'estetica dell'edificio con l'aspetto tecnico del sistema fotovoltaico. La scelta della dimensione e della forma romboidale é stata sviluppata per poter garantire l'integrazione nella copertura dell'edificio, seguendone le curve, e per creare una dimensione strutturale che rispondesse anche alle esigenze climatiche (es. neve). I fori al centro dei pannelli per far passare la luce dei LED e gli angoli curvi agli angoli, che lasciano spazio alle viti del sistema di montaggio, hanno garantito piena libertà di progettazione di questa tecnologia.
L'utilizzo di fotovoltaico organico permette di illuminare l'edificio con luce diretta e indiretta, utilizzando la facciata metallica come riflettore, e migliorandone quindi anche l'efficienza. La luce si riflette dal guscio e brilla verso l'esterno attraverso moduli trasparenti, creando una membrana visivamente multistrato che può visualizzare contenuti.
Un sistema di accumulo elettrico viene utilizzato per visualizzare le animazioni artistiche sulla facciata multimediale durante la notte. L'energia in eccesso prodotta viene immessa nella rete dell'edificio.
I moduli sono montati su una struttura in alluminio e fissati ai giunti del sistema del tetto dell'edificio. I supporti e i moduli fotovoltaici organici sono stati incorporati come un'unica soluzione e con un unico cablaggio. II sistema di cavi é integrato all'interno del sistema strutturale del montaggio dei pannelli, i tubi seguono le linee della cupola.
La volontà dell’azienda Novartis era di realizzare un edificio in grado di esprimere ii carattere di ricerca e innovazione, che la caratterizza quale leader in campo medico. La “zero-energy media façade” è elemento di comunicazione di ricerca e culturale e rispecchia il ruolo di Novartis nella società, vuole comunicare temi legati alla biotecnologia ma anche ai cambiamenti climatici, ed è espressione artistico-scientifica della ricerca dell'azienda. Dimostrata la fattibilità della realizzazione, Novartis ha deciso di investire su questa operazione.
Trattandosi di un progetto completamente innovativo, un aspetto fondamentale è stato lo sviluppo di una serie di prototipi per arrivare alla forma finale che fosse convincente per il cliente sia dal punto di vista tecnico che architettonico. Poiché la fornitura della componentistica proveniva da diversi paesi nel mondo, la complessità della gestione logistica ha richiesto particolare attenzione.
È stata avviata una produzione "just in time" dei pannelli a fianco del cantiere all'interno di un edificio esistente dove sono state assemblate delle sotto-unita composte da 16 moduli, fissate poi con una gru.