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Eine plattform von: LogoInstitute for Renewable Energy
Unterstützt durch:
IEA PVPS Task 15 project aims to create an enabling framework to accelerate the penetration of BIPV products in the global market of renewables.
Operazione co-finanziata dall’Unione europea, Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, dallo Stato Italiano, dalla Confederazione elvetica e dai Cantoni nell’ambito del Programma di Cooperazione Interreg V-A Italia-Svizzera
Padiglione agricolo Bressanella
new construction
a25architetti
Gebäudefunktion:
multifunktional
IPV-Integrationsjahr:
zwischen 2016 und 2020
Quelle:
BIPV meets History Projekt
Padiglione agricolo Bressanella
Via Della Cascina Selva, Besana in Brianza (MB), Italia
Il Padiglione agricolo Bressanella sorge a Besana in Brianza, una delle zone più densamente abitate d’Italia e d’Europa, il cui territorio è occupato per oltre la metà da abitazioni ed aree produttive. In questo contesto una piccola realtà agricola ha deciso di scommettere sul recupero dei valori etici e sostenibili, portando avanti il concetto di “filiera corta”, sostenendo il modello di vendita a km 0 e realizzando un punto d’incontro per gli abitanti, dove bambini, giovani, adulti e anziani possono incontrarsi e confrontarsi nelle diverse attività proposte sul campo. Tale sistema aziendale e la volontà di pensare ad un’opera contemporanea e sostenibile sono i cardini del progetto. Il padiglione integra in copertura un sistema fotovoltaico.
STAKEHOLDERS
Hauptgebäudeplaner:
a25architetti
IPV-Systemdesigner:
Giancarlo Manzoni (DabaTech), Ing. Carlo Agostino Rossi
Ing. Carlo Pennati (building electrical design), Colombo Coperture srl., DabaTech Cooperativa Soc. Padre Daniele Badiali Onlus
Betriebsleiter:
Arch. Francesco Manzoni
Il padiglione è un sistema formato da un’architettura semplice, due volumi leggermente ruotati fra di loro a seguire la conformazione naturale del terreno, sostenuti da un basamento seminterrato che agisce anche da bordo verso il pendio retrostante. L’acqua e il sole sono i due elementi che attivano il processo di sostenibilità aziendale. L’acqua da un lato alimenta i campi che daranno i frutti che, una volta raccolti, verranno venduti direttamente o trasformati e poi venduti. Il sole dall’altro alimenta l’impianto tecnologico dell’azienda e favorisce il microclima del padiglione. Il padiglione agricolo è orientato nord-sud ed è dotato verso sud di due spazi-portico che permettono l’ingresso della luce solare nel periodo invernale mentre ostacolano l’ingresso nel periodo estivo.
Obiettivo principale del progetto era quello di raggiungere un livello estetico e di impatto il più minimale e omogeneo possibile. La scelta progettuale è stata quindi quella di uniformare il sistema fotovoltaico al sistema copertura. L’utilizzo dei moduli fotovoltaici Swisspearl (Integral Plan) ha permesso di ottenere un altro grado di integrazione sia cromatica che di finitura.
Il sistema fotovoltaico alimenta e modula l’impiego della pompa di calore. L’energia prodotta viene totalmente utilizzata quando l’edificio è in pieno esercizio.
Il sistema fotovoltaico assume la funzione di manto di copertura, l’intera copertura risulta ventilata. Le strutture di sostegno dei moduli sono costituite da profilati scanalati in alluminio anodizzato ricavati per estrusione. Le cornici dei moduli sono ancorate ai profilati mediante morsetti in alluminio e bulloni in acciaio inox. I cavi di collegamento dei moduli sono concepiti in modo tale da semplificare e ridurre al minimo le operazioni di installazione mediante l’utilizzo di sistemi di giunzione rapida a spina tipo Multicontact. I cavi di collegamento dai moduli all’inverter e dall’inverter al quadro elettrico generale sono posati in appositi cavidotti costituiti da canaline / tubi.
L’introduzione della tecnologia fotovoltaica è stata di fatto una scelta obbligata. L’edificio è localizzato in una zona sprovvista di rete gas metano; pertanto, il progetto ha previsto fin dall’inizio l’installazione di un sistema a pompa di calore alimentata attraverso fotovoltaico, invece che un sistema ibrido. Due ostacoli si sono presentati in fase progettuale e in fase realizzativa del cantiere: il primo ostacolo è stato il tema dell’allacciamento, in quanto la linea Enel esistente sulla via Cascina Selva riusciva a garantire esclusivamente una potenza di circa 11 kW al contatore; pertanto, la potenza fotovoltaica è stata limitata a 11 kWp, nonostante in copertura ci fosse spazio disponibile per altri moduli. Il secondo ostacolo è stato quello di predisporre una linea nuova dedicata dal contatore Enel al quadro dell’edificio distante circa 300 m, in quanto la linea vecchia risultava sottodimensionata come sezione/ispezione per il cavo necessario.